Non chiamateli marmi – il ciclo delle rocce

Iniziamo questa nuova avventura ripercorrendo la storia straordinaria delle rocce sul nostro pianeta e districandoci nel dedalo di materiali lapidei utilizzati per costruzioni, sculture e opere d’arte

Quante volte guardando un edificio antico o una cattedrale avrete sentito o usato l’espressione “che bei marmi”.

A questa espressione ogni geologo prova un brivido sulla schiena e se prova a rispondere “quello non è un marmo ma è … seguito dal nome reale della roccia utilizzata, riceverà sicuramente la risposta stizzita “Vabbè ma si chiamano marmi per convenzione.

Sappiate che questa espressione equivale a dire che i versi di Dante le possiamo chiamare filastrocche perché in rima o a dire davanti ad un quadro di van Gogh “che bel disegnino”

Questo nuovo format sul mio sito sarà un modo differente per dare il giusto nome alle rocce che vedrete in giro per il mondo restituendo loro tutta la loro straordinaria storia.

Il 𝗰𝗶𝗰𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗿𝗼𝗰𝗰𝗲

Mi sono divertito per questo primo appuntamento a raccogliere un po’ di rocce e frammenti di piastrelle di vario tipo per cercare di mettere un po’ in ordine i diversi materiali che spesso vengono utilizzati all’interno del ciclo di vita delle rocce.

Come mi piace spesso dire “IN NATURA NON SI BUTTA NIENTE” e la storia delle rocce nel loro ciclo litogenetico è il più chiaro ed efficace esempio di economia circolare che noi possiamo descrivere o conoscere

La storia di queste rocce è fondamentale anche perché sono proprio i loro processi di formazione che fanno si che quelle specifiche rocce siano più o meno resistenti o malleabili e utilizzabili quindi per i vari scopi artistici ed edili nonché monumentali.

In questi post oltre a svelarvi la storia delle singole rocce nascoste dietro colonne, antichi sarcofagi o vetrate di chiese antiche, cercherò anche di darvi qualche dritta su come distinguere i vari tipi di rocce che scopriremo insieme

Da dove si comincia? Rocce Vulcaniche

Beh essendo un ciclo potreste cominciare da qualsiasi punto ma partiamo dal MAGMA e già in queste fasi ci accorgeremo che la cosa è molto complicata.

Infatti partiamo dal chiarire che Magma e Lava sono due cose differenti anche se spesso, impropriamente vengono utilizzati come sinonimi.

Il MAGMA è un sistema molto complesso di roccia fusa, acqua sostanze gassose, liquidi vari. Li dentro si potrebbero trovare anche già dei primi cristalli se le condizione di temperatura e pressione lo permettono. La diversa composizione chimica di questo magma, la maggiore o minore quantità di acqua e fluidi porterà non solo ad un diverso tipo di manifestazione all’uscita dal condotto vulcanico ma anche a diversi tipi di roccia che si verranno a formare.

La LAVA è quando il magma fuoriesce dagli apparati vulcanici perdendo la componente gassosa volatile e quindi alterandone la composizione chimica

Già se il magma esce o non esce e anche a seconda di come esce dal vulcano (con effusioni tranquille o esplosione può portare a rocce differenti

Nel gruppetto di famiglia che vi ho messo per le rocce IGNEE o VULCANICHE trovate già 3 tipologie diverse con diversa origine, ma ce ne sono molte di più e ne scopriremo diverse nella nostra avventura

I GRANITI che in statue e sculture appaiono con quei bellissimi cristalli di vario colore in varianti rosa rosso, bianco e nero, si sono potute formare perché quel magma non è uscito dal condotto (per questo vengono chiamate rocce intrusive)

I cristalli hanno avuto tutto il tempo necessario per potersi formare all’interno della Terra regalandoci quelle rocce bellissime.

Altra storia invece ha portato alla formazione del BASALTO Roccia tipicamente effusiva quindi qui il magma è uscito abbandonando i gas e quella lava residua ha dato luogo a queste bellissime rocce scure molto resistenti ma nelle quali si riconoscono cristalli ma solo una pasta di fondo data da minerali che impareremo a conoscere e che già nel nome porta la sua storia e il suo utilizzo.

Il nome deriva da basanites, che significa “roccia molto dura” tanto che la trovate spesso utilizzata nelle antiche strade romane in quelle grandi pietre di basalto nero.

Storia e aspetto completamente differente è quella del PORFIDO anch’esso molto resistente ma nel quale alcuni cristalli si riescono a riconoscere nella pasta di fondo. Fino a qualche tempo fa’ qui a Roma, gli storici “sanpietrini” di alcune strade del centro erano fatte proprio in porfido.

Nel caso del Porfido il magma è risalito lentamente verso la superficie ma ha cominciato a raffreddarsi in profondità dando vita ai primi cristalli che si notano, ma avvicinandosi alla superficie terrestre si è infilata in alcune fratture della roccia formando quelli che noi definiamo FILONI ed entrando così a contatto con rocce più fredde che hanno portato ad un rapido raffreddamento e solidificazione

Come vedete già solo con queste tre abbiamo storie differenti partendo sempre dal magma ma ne racconteremo molte altre.

A questo punto le strade e i destini di queste rocce sono differenti a seconda che vengano erose da agenti atmosferici, che vengano sottoposte a pressione e a temperatura per movimenti tettonici e sprofondamenti o che fondano di nuovo potrebbero avere strade differenti.

Vediamo che succede se resta esposta alle intemperie

Dai sedimenti alla cementazione Le rocce sedimentarie

Tutte le rocce che restano esposte a venti, azione dei fiumi ed altri agenti atmosferici possono essere colpite da degradazione meteorica che lentamente disgrega altera e scompone in piccoli sedimenti rocce e minerali e tutto questo materiale diventerà la base del processo di accumulo compattazione e cementazione che porterà poi alle rocce sedimentarie.

Ora semplificare il processo di sedimentazione è molto difficile perché le rocce possono disgregarsi per vari agenti naturali, fisici chimici ecc, ma nello stesso modo i sedimenti derivati (sabbia, cristalli, frammenti di cristalli e di rocce, vecchie conchiglie e molto altro ancora) possono aggregarsi, compattarsi e cementare in tantissimi modi diversi sia fisici che chimici.

E’ un mondo straordinario quello della sedimentazione che sviscereremo in tutta la sua creatività

Solo le rocce che ho radunato nella mia foto hanno origini completamente differenti. Dall’aggregazione di vecchi gusci di antichi animali come nel rosso ammonitico o nel calcare nummulitico che hanno dato luogo a bellissime rocce ORGANOGENE.

O a quelle derivate dall’aggregazione di sassi e rocce in quella bellissima breccia o il calcare compatto o le arenarie frutto di compattazione di sabbie di varia origine durata milioni di anni che ci regalano bellissime rocce CLASTICHE

Fino a quelle rocce generate per via CHIMICA o per evaporazione dell’acqua come per alabastri, sale da cucina, o per deposito di calcare per particolari condizioni come per il Travertino.

O addirittura dove organismi viventi possono aiutare nei processi di trasformazione chimica come nei casi delle bellissime dolomie.

Pressione e temperatura possono trasformare le rocce -ROCCE METAMORFICHE

Ma queste povere rocce non hanno vita facile sulla Terra, perché il nostro pianeta è in continua attività. Ce ne accorgiamo ogni volta che avvertiamo un terremoto, che non è nient’altro che la manifestazione del normale evolversi del nostro pianeta, attraverso compressioni e distensioni o brusche fratture che generano energia ma soprattutto che portano le nostre amate rocce a sovrapporsi e accavallarsi in straordinarie strutture geologiche.

Nel caso in cui le rocce vengano sotterrate da sedimenti o altri terreni per via tettonica, può succedere che all’aumentare della profondità aumentino temperatura e pressione che hanno un ruolo fondamentale per l’ulteriore trasformazione delle rocce, trasformandole in nuove rocce che per questo prendono il nome di ROCCE METAMORFICHE.

E anche qui la situazione non è semplice. A seconda dell’azione di pressione, temperatura o loro azione combinata o addirittura altri agenti di trasformazione, abbiamo altrettanti tipi di metamorfismo e di rocce quindi un universo straordinario da scoprire.

Solo nelle rocce che ho raccolto abbiamo tipi di rocce e processi di formazione completamente diversi.

Dalla SERPENTINITE che è testimonianza delle zone più profonde della nostra crosta terrestre. In effetti quando la peridotite del mantello viene trasportata negli strati più superficiali ed entra in contatto con rocce granitiche, l’interazione con gas e altro porta alla formazione di nuovi minerali. Tutto questo condito dalla forte pressione ci regala questa straordinaria roccia di un bellissimo verde, che viene in superficie grazie all’erosione. Questo veniva spesso utilizzato anche dagli antichi romani in sostituzione del porfido verde antico, ma ne parleremo.

Il GNEISS invece ci parla di profondità minori rispetto alla serpentinite ma qui l’effetto maggiore è quello di pressione e temperatura per collisioni continentali che poi danno origine alle catene montuose, si alterano i minerali delle rocce preesistenti dando quelle bellissime strutture bendate contorte e parallele tra loro che caratterizza queste rocce. Se camminate per Via del Corso a Roma o in altre località starete camminando sul Gneiss occhiadino di origine alpina.

E per finire arriva il MARMO, come vedete una delle tante rocce. E’ vero che di marmi ne esistono diverse varietà ma il marmo è solo quello che ci racconta ancora una volta l’effetto dell’attività continua del nostro pianeta.

Il marmo si forma da vecchie rocce carbonatiche compresse da grandi masse rocciose con piegamenti e sovrapposizione di strati. Le nostre rocce sedimentarie subiscono un processo di metamorfismo regionale perché riguarda una mole enorme di roccia. Sottoposte così ad elevatissime pressioni e temperature avviene una trasformazione che porta alla ricristallizzazione del carbonato di calcio con scomparsa di qualsiasi residuo fossile e formazione di calcite cristallina.

E’ proprio questa che da questo aspetto straordinario e unico del marmo. Quello di Carrara è bello bianco e cristallino ma se ci sono impurità nei calcari originari potremmo avere quelle venature e zonature colorate che rendono straordinarie ed uniche alcune varietà di marmi.

Se siete arrivati a questo punto della lettura capirete perché chiamare tutte le rocce marmi sia una follia.

E allora cominciamo questa avventura alla scoperta dell’origine delle rocce utilizzate intorno a noi.

gabrielecat74

2 pensieri su “Non chiamateli marmi – il ciclo delle rocce

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